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       La nuvola in tempesta | The Storm Cloud

‘’La speranza vede l’invisibile

tocca l’intangibile

e raggiunge l’impossibile.’’

 

La Nuvola in Tempesta (The Storm Cloud), è un progetto realizzato da Martina Soffietti e Viviana Orlandini, due studentesse di Scenografia Virtuale che uniscono l’ambizione alla creatività.

Da cosa nasce questo progetto?

La nostra fonte d’ispirazione è stata l’installazione realizzata per il Museo d’Arte Contemporanea, MACRO ASILO, di Massimo di Leo, Gaia Riposati e Fabio Broda, appunto la ‘’Nuvola’’, un installazione interattiva che rivela fenomeni atmosferici e sociali in modo simultaneo.

Il nostro non vuole essere un plagio artistico, assolutamente, ma è una necessità di ‘’riprodurre’’ la nostra versione della Nuvola in un spazio specifico, che vorremo diventasse luogo di aggregazione artistica e culturale, proprio come il Macro Asilo.

Lo spazio a cui ci riferiamo è l’Edificio Marco Polo, la nuova moderna struttura della Sapienza nel quartiere San Lorenzo:il complesso ospita le aule, i laboratori, le biblioteche e spazi dedicati per le attività di didattica e ricerca delle lingue e culture straniere, la struttura era già stata utilizzata come centro di smistamento postale e ad oggi è completamente riqualificata, offre 26.500 mq.

É uno spazio distribuito su quattro livelli: uno spazio grande e pieno di potenziale.

E se la nostra facoltà diventasse un Polo Artistico al 100%?

Dove l’arte possa esprimersi ogni giorno sotto gli occhi di tutti?

Il principio è quello di valorizzare uno spazio, cercando di non limitarlo solo come  polo universitario, ma fare in modo che questo diventi un richiamo artistico per gli appassionati e i curiosi e che sia maggiormente apprezzato, da chi come noi, lo vive quotidianamente.

La Nuvola in Tempesta (The Storm Cloud), è un installazione sospesa che si attiva in modo sensoriale al passaggio delle persone, riproducendo i ‘’rumori bianchi’’ , ossia il suono della pioggia e dei fulmini, ma anche illuminandosi di lampi, come una vera tempesta.

L’intero corpo dell’installazione è stato creato con il sistema Arduino.

Una ricerca dell’Università degli Studi di Milano-BicoccaWhen listening to rain sounds boots arithmetic ability, pubblicata su PLOS ONE, afferma  che il fragore di un tuono in arrivo o il rumore della pioggia ha sull’uomo un effetto calmante e che il suo prolungato ascolto, aiuti a stimolare la nostra memoria e alleviare lo stress e l’ansia.

In un ambiente come l’università il nostro progetto potrebbe essere utile in quasi tutte le stanze: in una zona specifica della Biblioteca potrebbe essere un sottofondo utile e piacevole nelle ore intense dello studio o perché no, esporla in un punto cardine di passaggio e fare in modo che sia una tappa fissa per chi ha ‘’l’ansia da prestazione’’ prima di un esame: il nostro obiettivo è sicuramente quello di farci riconoscere, di creare qualcosa che valga la pena di ammirare, fotografare e postare.

Ci interessa che qualcuno abbia una motivazione per venire all’edifico Marco Polo, perché due ragazze piene d’aspirazione hanno creato qualcosa da andare a vedere e molto più semplicemente, perché solo in questo luogo la si può trovare.

Ci auguriamo che come noi, tutti i talenti della nostra città abbiano un Nuovo Punto di Riferimento.

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Illustrazione: @gg_illustrator

WORK IN PROGRESS

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Martina Soffietti

Viviana Orlandini

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